Maude White, artista che lavora con la carta, crede fermamente che l’arte possa guarire, sia emotivamente che fisicamente.

Crede che l’arte possa fare da unione tra la natura e lo spettatore, collegandoli e supportandoli reciprocamente al fine di far sentire entrambi più amati e compresi.

Ritagliando carta, la White vuole incoraggiare lo spettatore a fare associazioni mentali con un lontano passato che possa trasmettere pace e sicurezza.

Proveniente da una famiglia d’arte, la White ha subito compreso come il visivo sappia comunicare almeno quanto il verbalee: è ciò che vediamo e come il nostro cervello lo interpreta che modifica la percezione della realtà delle nostre azioni.

Sin da bambina la White era affascinata dall’osservazione della luce attraverso gli oggetti con la sensazione che, se guardi abbastanza intensamente ed attentamente, si potranno vedere cose che, a un primo sguardo, l’occhio non vede o sottovaluta.

E così tagliando carta, libera lo strato superficiale delle cose per rivelare uno spazio nascosto e retrostante.
” Ho un grande rispetto per la carta. Quando taglio, il sottile materiale membranoso rivela la sua forza per me. Non importa quanto piccola ritenga la carta. C’è un certo conforto in ciò, un conforto che mi piace. Sento che ci sono pochissime cose al mondo affidabili e costanti come la carta. La carta è ovunque e racconta storie da secoli. Rispettando e onorando la carta per quello che è, mi sento come se stessi comunicando parte del piacere che ne consegue. Non sto creando per l’arte. Sto creando per rendere visibili le storie che ogni pezzo di carta tenta di comunicarci. “
Maude White