Il diabete è una malattia cronica caratterizzata da alti livelli di glucosio nel sangue (iperglicemia) e dovuta ad un’alterata quantità o funzione dell’insulina. L’insulina è l’ormone prodotto dalla porzione “endocrina” del pancreas che consente il passaggio del glucosio dal circolo ematico alle cellule, al fine di venire utilizzato per i propri processi metabolici e per la produzione di energia. Quando questo meccanismo si interrompe, il glucosio resta nel sangue alzando così i livelli di glicemia. Esistono diverse tipologie di diabete ma, nel gatto, sembra che il “diabete di tipo II” sia quello più frequente.

Il diabete mellito è una patologia piuttosto complessa. Tra i fattori che possono determinare l’insorgenza di questa malattia, sono stati identificati l’età che avanza, l’obesità, la scarsa attività fisica e un’alimentazione inadeguata. L’obesità sembrerebbe incrementare di circa 4 volte le probabilità di ammalarsi di diabete e la maggior parte dei gatti colpiti avrebbero un’età superiore ai 6 anni.

I segni clinici che ci dovrebbero spingere a sospettare la presenza di questa problematica per il nostro gatto sono abbastanza evidenti per un veterinario ma spesso passano inosservati al suo proprietario.

La maggior parte dei felini colpiti da diabete mostrerebbero le 4P ovvero:

  • polidipsia (bevono tanto)
  • poliuria (fanno tanta pipì)
  • polifagia (hanno molta fame)
  • perdita di peso

Quando questi segni clinici diventano evidenti è il momento di consultare un veterinario. In un numero minore di casi i segni clinici osservabili sono di tipo postulare e neurologico, ovvero i gatti denotano debolezza agli arti posteriori o anteriori, riluttanza a saltare e atteggiamento plantigrado, ovvero camminano appoggiando a terra tutto l’arto posteriore. Si può anche osservare un peggioramento generale dell’aspetto del gatto, compresa l’opacità del pelo, e nei casi più gravi si può manifestare depressione, vomito e letargia.

Indubbiamente la prima cosa da fare è richiedere un parere al vostro veterinario di fiducia che, attraverso una visita clinica, l’esame delle urine e del sangue, potrà diagnosticare la presenza o meno della patologia. In caso di conferma, la gestione sarà sicuramente lunga e richiederà un monitoraggio periodico ma soprattutto, richiederà la collaborazione del proprietario nel portare avanti le terapie del caso. La terapia sarà rivolta a ristabilire i livelli glicemici (nel gatto i valori normali si assestano tra 80-120 mg/dl) ed eliminare i segni clinici consentendo al gatto di raggiungere una buona qualità di vita ed evitare, se possibile, di ricorrere alla somministrazione di insulina a vita.

Purtroppo non possiamo evitare che il nostro gatto invecchi e quindi per quanto riguarda il fattore età non possiamo fare proprio nulla. Di sicuro però possiamo permettergli di restare in forma somministrandogli un’alimentazione adeguata, sia nella composizione che nella quantità, e adatta alla sua fascia d’età e alla sua condizione fisiologica e consentirgli di fare attività fisica. Se non è possibile farlo uscire di casa, lo potremo spronare al gioco più spesso e potremo arricchire il suo ambiente di stimoli e giochini.