Il furetto è un piccolo mammifero appartenente alla famiglia dei mustelidi come la donnola, la faina e la martora, animaletti selvatici che abitano le nostre campagne vivendo per natura di predazione e, a volte, di razzie dei pollai. Il furetto, al contrario, è una specie esclusivamente domestica che può dare grandi soddisfazioni. Di temperamento vivace, se correttamente improntato può essere molto docile ma in caso di necessità sa come farsi rispettare.

Dal punto di vista alimentare, il furetto è un carnivoro obbligato. L’anatomia di questo animale lo conferma a partire dalla bocca, dotata di canini affilati indispensabili per lacerare la carnee molari predisposti a triturare muscoli e ossa. Lo stomaco non è molto voluminoso poiché adatto a compiere piccoli pasti frequenti mentre l’intestino, a differenza degli erbivori, è relativamente corto, caratteristica tipica dei carnivori. Ma il furetto vive in casa e a pensare ai suoi fabbisogni deve essere il suo padrone. Per il suo status di carnivoro necessita di una dieta povera di fibre (30/40%) e grassi (20/30%). Soprattutto le proteine sempre di origine animale, dovrebbero essere scelte tra quelle di più elevato valore biologico per favorire l’assorbimento in un processo digestivo abbastanza rapido come quello del furetto.

QUALE ALIMENTAZIONE?
Come accade per il cane e per il gatto, anche per il furetto esistono differenti scuole di pensiero: alimentazione casalinga o commerciale? La maggior parte, per una questione di praticità, tende a scegliere il mangime commerciale secco che può essere lasciato a disposizione per l’intera giornata con minori rischi di deteriorabilità, fattore molto utile vista la già citata esigenza del furetto di compiere numerosi pasti nell’arco delle 24 ore. Inoltre la dieta commerciale, se di buona qualità, è in genere completa e bilanciata e in grado da sola di coprire i fabbisogni di questa specie. Il cibo umido invece, viene scelto meno di frequente, sia perché più deteriorabile se rimane nella ciotola a lungo tempo; inoltre l’alimento “morbido” può predisporre a patologie dentali venendo a mancare l’azione abrasiva sul dente.

La tabella nutrizionale e la composizione vanno lette sempre con attenzione: al di là della percentuale di proteine, grassi, carboidrati e fibra, in etichetta sono riportati gli ingredienti con cui è realizzato il mangime, che per legge devono essere elencate in ordine decrescente. Dobbiamo dunque scegliere i prodotti che siano principalmente costituiti da materie prime nobili come carne e derivati, evitando quelli che tra i primi ingredienti citano cereali o vegetali.
