Con i primi caldi i nostri amici iniziano a perdere pelo in maniera più evidente: la muta è il naturale processo che permette ai nostri animali di sostituire periodicamente la pelliccia per far fronte al cambio di stagione e rinnovare il mantello.

I mammiferi dotati di pelliccia, come appunto il cane e il gatto, hanno bisogno di compiere questo ricambio in modo da rispondere al meglio all’avvicendarsi delle stagioni: pertanto è assolutamente normale e anzi desiderabile che si osservi un aumento della perdita di pelo in alcuni momenti dell’anno come in primavera e in autunno.

COME FUNZIONA

I peli che costituiscono la pelliccia degli animali hanno un loro naturale ciclo vitale, esattamente come i capelli umani e sono quindi soggetti ad un ricambio continuo che prevede la caduta di quelli “vecchi” contemporaneamente alla crescita di quelli “nuovi” generati dai follicoli piliferi. Nei periodi dell’anno in cui variano il fotoperiodo (quindi intono agli equinozi, primaverili e autunnali) e la temperatura, questo ricambio di pelo, che avviene comunque in misura minore tutto l’anno, diventa più consistente e assume delle caratteristiche precise: quando le ore di luce aumentano (primavera) viene persa la pelliccia invernale che per sua natura è più folta e maggiormente ricca di sottopalco, mentre quando le giornate si fanno più brevi (autunno) si assiste al proc esso inverso e i nostri animali indossano un abito più “pesante”.

Il rinnovo avviene secondo uno schema abbastanza preciso, a partire dalla testa e dal tronco in direzione della coda; un occhio attento e allenato può notare il progredire di questo cambiamento come una linea quasi trasversale che delimita il pelo nuovo e nel corso dei giorni si sposta a mano a mano in senso cranio-caudale. Alcuni soggetti assumono una colorazione lievemente diversa con la muta: ad esempio il mantello nero, che d’estate tende a mostrare sfumature rossicce, in inverno diventa più scuro ed intenso.

PERCHE’ IN ALCUNI ANIMALI LA MUTA SEMBRA CONTINUA?

Il fotoperiodo incide sulla muta di tutti gli animali: inevitabilmente in autunno le giornate si fanno più corte e la temperatura più fredda e non vi è cane o gatto che non lo percepisca. Tuttavia lo stile di vita che imponiamo ai nostri animali domestici ha portato alcune differenze anche in un evento come la muta del pelo. Le temperature di casa, artificialmente primaverili, possono confondere il meccanismo con cui si svolge, allungandone i tempi e arrivando a causare una sorta di muta perpetua. Si tratta di un adattamento del tutto normale, una risposta del corpo agli stimoli ambientali. Ciò che dobbiamo ricordare è che un animale abituato in casa non potrà essere portato all’aperto nelle ore più fredde senza venire adeguatamente protetto dalle basse temperature, a differenza di uno che vive esclusivamente all’esterno e che quindi avrà. completato una muta regolare dotandosi di pelliccia adatta.

LO SPAZZOLAMENTO FAVORISCE LA MUTA?

La muta avviene comunque, che l’animale venga spazzolato e toelettato oppure no, perché il pelo morto si stacca naturalmente dal follicolo per lasciare spazio a quello nuovo, In natura cane e gatto sono favoriti nel liberarsi della vecchia pelliccia da fattori come il vento, le nuotate in acque correnti e lo sfregamento contro alberi e cespugli, mentre in ambiente domestico i nostri pet necessitano di spazzolamento, in alcuni casi bagno e toeletta professionale, soprattutto se si tratta di razze o soggetti con pelo particolarmente lungo e folto.

Il regolare spazzolamento, che dovrebbe rappresentare un’abitudine per tutto l’anno, deve diventare più frequente nel corso della muta: l’eliminazione del pelo morto favorisce la salute del nuovo mantello, riducendo disturbi fastidiosi come il formarsi di nodi, l’accumulo di forfora e, in alcuni casi, l’insorgenza di dermatiti.

OLTRE ALLA SPAZZOLA, COME AIUTARE I NOSTRI AMICI?

Se la muta risulta un pò difficoltosa, lenta e irregolare, ci possono essere svariati motivi, come ad esempio l’età avanzata, le malattie della pelle, la mancanza di manutenzione regolare del pelo, carenze o squilibri alimentari: un consulto presso il medico veterinario è d’obbligo qualora si sospettino cause patologiche. In molti casi, oltre alle eventuali terapie specifiche, può essere utile introdurre nel periodo della muta degli integratori alimentari appositamente studiati per migliorare la salute del pelo.

Questi integratori contengono un mix equilibrato di acidi grassi omega 3-6 (se vi interessa saperne di più: https://www.ilmondodietrolangolo.com/2019/11/28/olio-di-salmone-prezioso-alleato-per-la-salute-dei-nostri-pet/) nonché sostanze ad effetto naturalmente antinfiammatorio, normalizzante la barriera cutanea e stimolante per il ricambio del pelo.

MUTA E “PALLE DI PELO” DEL GATTO

Molti gatti nel periodo di muta iniziano a vomitare regolarmente le cosiddette “palle di pelo”. Non bisogna dare per scontato che si tratti semplicemente di un disturbo passeggero legato alla muta: il vomito è un sintomo che va sempre indagato dal veterinario poiché in molti casi vi è sotto ben più di quanto sembri. Le forme croniche e subcliniche di enterite, epatite o pancreatiche, ad esempio, possono acutizzarsi in seguito all’abbondante ingestione di pelo.

Se si appura che non vi sono patologie sottostanti, oltre a eventuali terapie sintomatiche stabilite dal veterinario curante si possono introdurre integratori o alimenti specifici che facilitano l’espulsione del pelo attraverso le feci (se volete leggere più info andate a questo link: https://www.ilmondodietrolangolo.com/2019/09/17/i-gatti-e-il-problema-dei-boli-di-pelo/). Una volta appurato il problema, che si presenterà sicuramente in maniera periodica e ricorrente, alla muta successiva queste accortezze andrebbero messe in atto in previsione del fenomeno, insieme ad una regolare attività di spazzolamento.

Quelli che abbiamo appena dato sono piccoli consigli pratici, ma rimandiamo alla ben più ampia esperienza e competenza di toelettatori professionisti e medici veterinari.