Anche a chi non ha mai avuto un cane sarà forse capitato di assistere a questa scena: due cani, separati da una recinzione, abbaiano ferocemente l’uno contro l’altro, corrono rapidissimi lungo la rete senza perdersi d’occhio, inarcano il corpo e digrignano i denti, e sembra che non vedano l’ora di sbranarsi.

Poi magari qualcuno apre il cancello e i due cani, fino all’istante prima nemici giurati, smettono di colpo di abbaiare, si avvicinano, si annusano e poi ciascuno va per la sua strada come se nulla fosse successo (oppure cominciano a giocare come vecchia amici).

E’ stato Konrad Lorenz, il padre dell’etologia moderna, ad osservare per primo questo fenomeno ed ad offrirne un’interpretazione:

Ogni animale, soprattutto ogni grosso mammifero, fugge di fronte ad un nemico che gli è superiore non appena questi oltrepassa il limite di una determinata distanza da lui (…) Sono appunto le reazioni alla distanza di fuga e alla distanza critica che occorre tenere presenti per spiegare il comportamento del cane che ho sopra descritto, dietro un cancello prima chiuso e poi aperto. Il reticolato divisorio ha l’effetto di aumentare la distanza di parecchi metri; lì dietro il cane si sente al sicuro e il suo coraggio aumenta in proporzione. L’aprirsi del cancello agisce su di lui come se l’avversario si fosse avvicinato appunto di quei parecchi metri.

E se l’avversario è molto vicino, se non c’è più nessuna rete a tenere separati i due cani, occorre negoziare.

Nel mondo animale vige la regola che lo scontro fisico è soltanto l’ultima delle possibilità, per la buona ragione che non si può mai sapere come andrà a finire, il combattimento può comunque procurare una ferita, magari grave, e in ogni caso consumerà una gran quantità di energie che andranno poi in qualche modo recuperate.

C’è un ulteriore dettaglio di cui tenere conto. Due cani tenuti artificialmente separati ringhiano fino allo sfinimento anche perché la recinzione impedisce loro di conoscersi, cioè, nel mondo dei cani, di annusarsi l’un l’altro in una specie di balletto in cui ciascuno offre all’altro una porzione del proprio corpo. Venuta meno la recinzione, invece, possono avvicinarsi abbastanza per esplorare l’odore altrui e in questo modo sono anche in grado di capire le reciproche intenzioni perché di ogni emozione esiste anche una traccia olfattiva che il naso di un cane può cogliere e valutare.

Conoscersi, in altre parole, non soltanto riduce la possibilità di conflitto ma spesso ne cancella addirittura le ragioni.