Considerati poco impegnativi, i criceti vengono spesso regalati o acquistati da chi non ha molto tempo a disposizione o poco spazio ma non si vuole negare la compagnia di un animale domestico. Generalmente vengono portati dal veterinario solo nei casi di malattia manifesta che, non di rado, il proprietario stesso ha difficoltà a riconoscere.

Diamo una scorsa alle principali nozioni da sapere sulla terza età di questi piccoli amici e sulle problematiche che possono insorgere con essa.
Di questi roditori della famiglia Cricetidae sono principalmente 5 le specie che vengono allevate e acquistate per compagnia:
- MESOCRICETUS AURATUS: il classico criceto dorato, quello dalle dimensioni un pò più importanti (90/130 grammi di peso) che vive mediamente 2 anni pur avendo un potenziale di 3.

- PHODOPUS CAMPBELLI: il criceto di Campbell, o criceto russo, con la tipica striscia dorsale più scura, pesa tra i 30 e i 50 grammi e vive mediamente 1,5/2 anni; anch’esso ha un potenziale di 3 anni.

- PHODOPUS SUNGORUS: il criceto siberiano, dal caratteristico manto che diventa più chiaro in inverno, pesa tra i 30 e i 60 grammi e vive mediamente 1,5/2 anni.

- PHODOPUS ROBOROVSKIJ: il criceto di Roborovskij, il più piccolo tra i piccoli, pesa tra i 14 e i 20 grammi ed è mediamente il più longevo con un aspettativa di vita dai 3 ai 3,5 anni.

- CRICETULUS GRISEUS: il criceto cinese, caratterizzato dalla coda più lunga rispetto ai cugini, pesa tra i 40 e 50 grammi e vive mediamente 2/3 anni.

I piccoli criceti raggiungono maturità sessuale molto presto: svezzati dalla madre intorno ai 15/20 giorni a seconda della specie, ecco che verso i 2 mesi (o anche poco prima per le femmine) sono pronti ad accoppiarsi; il criceto cinese può essere un pochino più tardivo (due mesi e mezzo) e il Roborovskij ancora di più (4 mesi e mezzo).

Per questi animaletti la natura ha previsto cucciolate numerose e parti frequenti con prole rapidamente pronta in poco tempo a procreare a sua volta, cosa del tutto logica trattandosi di un animale preda che allo stato naturale ha un’aspettativa di vita estremamente breve rispetto a quelle riportate nell’elenco soprastante, che ovviamente sono riferite ad animali tenuti in cattività, ben alimentati, protetti e curati.

Alla propria natura del resto non si sfugge e, sebbene vivere in un ambiente confortevole e privo di pericoli permetta a questi piccoli roditori di esprimere pienamente il loro potenziale di vita, esso rimane comunque breve dal nostro punto di vista ed è bene che chi acquista uno di questi pet ne sia informato sul tempo che potrà trascorrere con il nuovo amico.
I SEGNI DELL’INVECCHIAMENTO
Il proprietario potrebbe notare segni legati all’invecchiamento del criceto già intorno all’anno di vita, soprattutto nelle specie meno longeve. L’attività si riduce, i giochi e la ruota vengono usati meno frequentemente e con minore entusiasmo, addirittura si possono verificare cadute dalle scalette e sbarre della gabbia; tutto ciò si può ricondurre ad una diminuita elasticità ed efficienza dell’apparato muscolo-scheletrico ma anche ad altre patologie e quindi si raccomanda, come sempre, l’intervento del veterinario.
Altre problematiche legate alla terza età possono essere la riduzione dell’appetito, l’aspetto meno curato della pelliccia, il diradamento del pelo, talora la presenza di forfora, l’allungamento delle unghie per il mancato consumo o un appoggio scorretto. Se si verificano delle vere e proprie alopecie (perdite di pelo importanti), bisogna ricordare che vi sono patologie parassitarie che possono decorrere in maniera asintomatica nei criceti le quali potrebbero manifestarsi nei soggetti anziani o in certe condizioni: in particolare parliamo della demodicosi, che in concomitanza di un abbassamento delle difese immunitarie legato all’età o ad altre patologie potrebbe scatenarsi e dare sintomi tipici della perdita di pelo, arrossamento e prurito soprattutto lungo la linea dorsale.

Non di rado si osserva una lesione a livello della cicatrice ombelicale, che può andare da una semplice escara superficiale ad una vera e propria infezione purulenta che richiede immediate cure mediche. Tale lesione può essere collegata ad una deambulazione meno elastica cui consegue un maggiore attrito del ventre con la lettiera e, di conseguenza, uno sfregamento della delicata cute addominale.

La malocclusione, ovvero la crescita eccessiva dei denti e la loro deviazione con difficoltà nella presa dell’alimento e nella masticazione, non è un problema strettamente legato all’invecchiamento, in quanto solitamente conseguenza di traumi o di un’alimentazione inadeguata, ma nei criceti anziani può verificarsi con una certa frequenza e necessita dell’intervento del veterinario per la limatura o l’estrazione dei denti interessati e la correzione di eventuali errori alimentari eventualmente coinvolti nella genesi del problema.
LE MALATTIE DELLA TERZA ETA’
Oltre a sintomi generici legati all’invecchiamento degli apparati, il criceto anziano ha molte probabilità di manifestare malattie gravi che possono indurlo a morire.
Si calcola che il 90% circa dei criceti dorati anziani sviluppi l’amiloidosi, una patologia che porta al deposito di sostanza amiloide (un materiale proteico insolubile prodotto dallo stesso organismo dell’animale) in vari distretti del corpo, soprattutto a livello dei reni: da qui scaturisce una sintomatologia legata all’insufficienza renale che si manifesta con maggior consumo di acqua e produzione di urine, raccolta di liquido in addome e infine morte.
Anche la trombosi cardiaca è molto frequente, dal momento che può colpire fino ai due terzi dei criceti anziani, e si manifesta con grave difficoltà respiratoria a insorgenza spesso improvvisa.
Ultimo ma non meno rilevante è il capitolo tumori, che interessano questa specie con una facilità impressionante, soprattutto in tarda età. In particolare i criceti del genere Phodopus hanno una predisposizione genetica che li porta a sviluppare uno o più tumori a carico di diversi organi con una percentuale che sfiora la quasi totalità dei soggetti. Tra i più comuni possiamo elencare il linfoma cutaneo che provoca la caduta del pelo e l’ispessimento cutaneo. I proprietari spesso lo confondono con una muta esagerata o a problemi di “calvizie” dovute all’invecchiamento, ma il deteriorarsi rapido delle condizioni generali dell’animale non lascia né dubbio né scampo. Molto comuni anche le Neoplasie a carico delle ghiandole mammarie, per lo più carcinomi (tumori maligni) possibili anche nei maschi. Se vengono diagnosticati in breve tempo è possibile asportarli, ma se il criceto giugno a visita, come spesso accade, con masse grandi quasi quanto il resto del corpo, la prognosi è infausta.