Margherita Hack,(Firenze,12 Giugno 1922 – Trieste, 29 Giugno 2013),è stata un’astrofisica, accademica e divulgatrice scientifica italiana.

GLI STUDI
Margherita Hack, dopo aver compiuto gli studi presso il Liceo Classico Statale Galileo di Firenze, si laureò in fisica nel 1945.

LO SPORT
In gioventù Hack praticò con successo la pallacanestro e l’atletica leggera. Fu campionessa di salto in alto e in lungo in campionati universitari (sotto il regime fascista si chiamavano Littoriali).

IL MATRIMONIO
Il 19 febbraio 1944, seppur all’inizio riluttante dato il suo ateismo, sposò con cerimonia religiosa il letterato Aldo De Rosa, suo compagno sino alla fine dei suoi giorni.
CONVINTA GATTARA
Straordinaria amante dei gatti dei quali si circondo per tutta la sua vita sia privata che professionale.

E se c’è una storia (non scientifica) che si racconta su di lei, quasi come fosse una leggenda metropolitana, è quella che riguarda la sua colonia di gatti all’Osservatorio Astronomico.
LEGGENDE METROPOLITANE
Negli anni ’60 è stata direttrice dell’Osservatorio, quando ancora c’erano, nella sede storica, gli alloggi di servizio per i ricercatori.
E lì, dove vivevano gli astrofisici, nei giardini, nei corridoi, negli alloggi di alcuni e negli uffici c’erano i “gatti di Margherita”, un’intera colonia nata e cresciuta con lei all’Osservatorio.
Popolavano ogni zona dell’Osservatorio, pare, e così è stato almeno fino a quando Margherita è andata in pensione.

Dei suoi gatti parla nel libro “Perché sono vegetariana”, soprattutto di due gattine – Jenny e Luna – che lasciavano aperte le porte dell’Osservatorio di Trieste:
Quando Jenny e Luna erano appena arrivate, per abituarle alla nuova casa, la notte le chiudevamo in una stanza dove oltre a un comodo letto, disponevano della loro toilette e acqua da bere.
Dopo qualche giorno, la mattina trovavo sempre la porta aperta. Forse non chiude bene, pensai. E chiusi la porta a chiave. E il mistero fu svelato.
Sentivo ripetutamente smuovere la maniglia su e giù. Una delle due aveva scoperto che saltando e aggrappandosi alla maniglia la porta si apriva.
Era Jenny, la solitaria, la più coraggiosa e intelligente, come capii, quando la vidi ripetere la stessa operazione con la porta della cucina. E aveva appena 5 o 6 mesi.
Non è un caso che la sua autobiografia recentemente pubblicata da Rizzoli abbia per titolo “Nove vite come i gatti”.
Da scienziata qual era affermava di non credere nell’oroscopo e nei segni zodiacali, ma se proprio doveva scegliere un segno allora diceva di essere nata sotto il segno del gatto.

La difesa dei diritti degli animali passava anche attraverso la sua alimentazione vegetariana. Scrisse la Hack:
Il numero di specie che scompare ogni giorno in conseguenza dell’inquinamento, dell’occupazione del territorio da parte dell’uomo, della caccia e pesca con mezzi sempre più invasivi ci prospetta un futuro sempre più povero di esseri viventi, in cui l’uomo sopravviverà nutrendosi di animali e vegetali cresciuti in modo sempre più innaturale.
Chimica e medicina aiuteranno l’uomo ad adattare il suo fisico e i suoi bisogni spirituali a un pianeta sempre più disumano.
A meno che non si cominci a scendere dal nostro trono di esseri speciali e si cominci a guardare alle altre creature come esseri simili a noi, a soffrire delle loro sofferenze, a sentire il dovere morale di riconoscere che il mondo deve essere governato dalla legge di giustizia e non dalla legge del più forte, a riconoscere a tutti gli animali il diritto a vivere secondo la loro natura.

Sul tema della questione energetica, Margherita Hack si è sempre espressa contro la costruzione di centrali nucleari in Italia ma a favore della ricerca sul nucleare, spiegando che “l’Italia non è in grado di mantenere delle centrali nucleari” e che “è un paese poco affidabile”.
Hack sostenne l’esistenza di una paura irrazionale, anche scientifica, per l’energia nucleare che però “inquinerebbe molto meno dell’energia prodotta da petrolio, dal metano e dal carbone, a cui comunque dovremmo ricorrere.
Sottolineò l’importanza della ricerca e la necessità di sviluppare al massimo le energie rinnovabili.

IMPEGNO SOCIALE
Il 12 Agosto del 2010 la Hack è stata premiata come “personaggio gay dell’anno” per le sue attività a favore dei diritti civili e del riconoscimento giuridico per le coppie omosessuali.
Hack riteneva anche che l’eutanasia fosse un diritto, “un modo per sollevare dalla pena l’uomo che soffre”. Nel 2011 sottoscrisse il proprio testamento biologico.
ANIMALISMO
E’ stata un’animalista convinta, vegetariana sin da bambina.
Riguardo alla carne dichiarò: “non la mangerei mai, perché mi sembra veramente atroce uccidere milioni e milioni e milioni di animali… è veramente un’ecatombe ogni giorno sulla Terra!”

Ti vorremo sempre bene Margherita!
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